IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
C'era una volta due vecchietti, marito e moglie, che vivevano poveramente. Non potevano più lavorare, e pensavano con terrore al giorno in cui
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non garbava al cattivo, e pensò di disfarsi del fratello per diventare Re lui. Un giorno gli disse: - Andiamo a caccia? E andarono. Giunti in mezzo a
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campavano la vita. Avvenne una gran siccità: nei campi non nacque un filo di erba; e non ci fu più da lavorare per nessuno dei due. Avevano un
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faceva dei servizietti alle vicine. Abitavano una casetta affumicata a pianterreno, e avevano appena un misero lettuccio e pochi altri mobili. Pure non
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d'oro; la minore così così, né bella né brutta, piccina, magrolina e Zoppina da un piede. Per la sorella, non aveva nome: era semplicemente la Zoppina
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buoni affari; gli rimaneva soltanto un gattino. Non lo aveva voluto nessuno, quantunque niente diverso dagli altri venduti. Il povero figurinaio si
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brontolare così, fino a che la trottola non era bell'e finita. Quel brontolìo era lo spasso dei ragazzi, che spesso gli facevano il verso
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prestavano a vestire la ragazza, a pettinarla, a lavarle la faccia; egli doveva imboccarla. A ogni boccone, brontolava: - Chi non ha braccia, non dovrebbe
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? Una braciola costa di più. Gli avventori ridevano e andavano via contenti, col viso impiastricciato di ragnateli, per stagnare il sangue. Quando non
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doveva spedire una staffetta a un Re suo vicino, e voleva la risposta dalla mattina alla sera. I corrieri reali dissero: - Maestà, è impossibile. Non
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bue quanto costa? - Non è per la vostra bocca, Mastro Acconcia-e-guasta; è per la tavola del Re. - Ho la bocca come lui! Glielo dicevano a posta ogni
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spesso spesso non riusciva. Gli affari correvano a rotta di collo; la gente non ne poteva più. Ma, come dire al Re: - Maestà, siete voi che Fate assordire
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regalo, Tramoggia la do per nulla. - Furbo siete, mugnaio! All'alba, se non c'erano ancora avventori, il mugnaio imboccava una grossa conchiglia marina, e
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tutti i pesci si fossero messi d'accordo per non farsi pescare da lui. I suoi compagni, invece, ne pigliavano tanti e poi tanti, che spesso dovevano
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sossopra tutto il palazzo reale; capricciosa e bizzosa poi quanto può essere una bambina che i genitori non sgridavano mai. Più grosse le faceva e più
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. - Fratellini non ne voglio. - Perché? - Perché ... Passò un anno. Vedendo che non c'era nessuna speranza di avere un figliuolo, la matrigna
Accademia della crusca
